Percorrendo la navata maggiore, in alto, sulla parete di sinistra è visibile un brano di affresco della metà del XIV secolo, avanzo di una più ampia composizione raffigurante L’uccisione del drago da parte di San Giorgio al cospetto degli abitanti di Silene. L’affresco è attribuibile a pittori orvietani non lontani dai modi di Ugolino di Prete Ilario.

Pittore umbro del XIV sec. Storie di San Giorgio (particolare)

Il soggetto di questo brano di antico affresco, come le altre immagini sparse un po’ in tutta la Basilica, si riferisce al celebre martire di Lydda in Palestina la cui leggenda agiografica ha avuto una straordinaria fortuna, non soltanto nella letteratura ma anche nell’arte e che ha contribuito ad un culto straordinariamente allargatosi dalla Palestina a tutto il mondo cristiano ma che, in epoca recente una esasperata revisione storica dei testi, ha influito sul suo declino. Nel nostro territorio la devozione al santo è testimoniata fin da epoca alto medievale ed è forse da quel momento che Bolsena lo elesse speciale patrono accanto a Santa Cristina. Oggi la devozione è quasi completamente caduta in oblio.

Francesco Bertosi su cartone di Francesco Trevisani Sant’Andrea condotto al martirio

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